L’idea è nata per “testare la forma di carico e le capacità” del Falcon Heavy, per questo motivo è stata lanciata l’automobile nello spazio e, perchè no, approfittare anche di un “po’ di pubblicità” utilizzando l’automobile personale di Elon Musk.
Sia chiaro, il progetto prevedeva anche rischi di insuccesso, per quanto riguarda il testing del “lanciatore”; nell’idea di utilizzarlo in un futuro non troppo lontano, gli esperti dovevano capire nel profondo le capacità di carico e fino a che punto si sarebbero potuti spingere.
Inizialmente si era pensato ad un satellite, ma è stato chiaro fin da subito che in caso di insuccesso i costi accessori sarebbero stati a dir poco proibitivi. Da lì allora si è virato verso la Tesla Roadster di Elon Musk, un giusto compromesso, con un grande valore prettamente simbolico (e definito oggetto sacrificabile).
Nel montaggio, per rendere l’esperienza ancora più memorabile, gli esperti hanno addirittura pensato di montare un manichino vestito da astronauta, con soprannome Starman, al suo interno.
Dopo un anno di presenza nello Spazio, la Tesla Roadster continua il suo viaggio con velocità elevatissime; ad oggi, giunto in prossimità di Marte, ha completato la sua prima orbita attorno al sole macinando ben 112 milioni di chilometri.