La fine del mondo o Apocalisse che dir si voglia è stata spesso teorizzata in tempi antichi per mezzo di profezie e premonizioni. La volontà di trovare una fine al nostro operato sulla Terra trova diverse interpretazioni in base alle culture e le credenze popolari di un determinato popolo. Grazie al Web alcune di queste sono tornate alla luce, inquadrate tra l’altro nel periodo storico in cui ci troviamo.
Partendo in ordine cronologico troviamo la profezia dei Maya, come dimenticare infatti il famoso 12-12-2012. Andando avanti nei secoli c’è poi stato Ezechiele, con i suoi pesci nel Mar Morto e le sue teorie contenute nella Genesi. Ed infine c’è il famoso luogo di pellegrinaggio di Medjugorje. Le credenze religiose continuano ovviamente a dare credibilità a questo genere di racconti ed accostarli alle problematiche legate agli attuali cambiamenti climatici.
Sono infatti molti a collegare l’Apocalisse con lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento delle maree, i cambiamenti climatici e l’innalzamento anomalo della temperatura. Vediamo perché non dobbiamo farci trarre in inganno da queste antichi presagi di morte.
Apocalisse: le profezie antiche non possono essere ritenute pericolose
Per rimanere in ordine cronologico partiremo analizzando la profezia dei Maya. Come anticipato questa fa riferimento alla fine del mondo che doveva avvenire il 12-12-2012. Data decisamente passata che è stata successivamente posticipata a luglio 2019. In entrambi i casi la fine del mondo non è accaduta e sicuramente non accadrà in un futuro non definito.
La seconda, quella di Medjugorje è stata smentita anche dalla stessa chiesa. Le indiscrezioni volevano che la Terra fosse destinata a finire per mano dell’uomo, a causa della lunga serie di peccati che attanagliano il nostro pianeta.
All’ultimo posto, certamente non per la sua importanza troviamo la profezia di Ezechiele. Nonostante questa sia in parte stata confermata dagli scatti di alcuni pesci del fotoreporter Noam Bedein non ci sono stati riscontri tangibili. Nella Genesi si parla infatti di un futuro ritorno alla fertilità del Mar Morto, divenuto una regione inospitale a seguito della distruzione di Sodoma e Gomorra.