L’argomento asteroidi è ultimamente finito al centro dei riflettori dopo le dichiarazioni della NASA in materia. Durante l’ultima Conferenza sulla Difesa Planetaria si è infatti parlato moltissimo dei rischi di una collisione ed in particolar modo delle conseguenze che potrebbero esserci se QV89 o Apophis riuscissero a raggiungere la superficie terrestre. Effettivamente tra i due è il secondo a preoccupare maggiormente viste le sue dimensioni e la distanza di passaggio irrisoria.
Asteroidi: alla scoperta di QV89 e Apophis
Partiamo in ordine di grandezza parlando di QV89. Le sue dimensioni sono nettamente inferiori rispetto al suo fratello maggiore, aspetto che unito alla distanza di passaggio tranquillizza gli scienziati. Il suo primo passaggio avverrà il 9 settembre 2019, a 6.4 milioni di chilometri dalla superficie terrestre. Sono poi previsti altri 3 passaggi, ad una distanza pressoché simile nel 2032, 2045 e 2062.
ESA ha inoltre stimato in collaborazione con NASA la probabilità di un impatto con il nostro pianeta, fortunatamente questa sarebbe solo 1 su 7000. Ovviamente c’è sempre chi si preoccupa, specialmente se a conoscenza della forza dei campi gravitazionali terrestri.
La vera Star per l’agenzia spaziale è Apophis, con il suo gigantesco diametro di 340 metri. Il suo passaggio rappresenta un reale rischio per il nostro pianeta, poiché la distanza stimata di passaggio è di soli 31.000 chilometri. Se pensiamo che tra la Terra e la Luna ci sono 384.000 chilometri il numero è decisamente preoccupante.
Il suo passaggio è atteso nel 2029, anche se dovrebbe tornare a far visita al nostro pianeta a distanza di alcuni anni, precisamente nel 2068. Come per QV89 permangono i dubbi relativi all’incidenza dei campi gravitazionali, in grado di modificare irreparabilmente la traiettoria del gigantesco asteroide.