Il protocollo di trasmissione wireless tra dispositivi è soggetto ad una vulnerabilità importante che consente agli hacker di insinuarsi nei dispositivi meno protetti. Basta che anche uno solo dei device non rispetti le condizioni di sicurezza per mettere in pericolo anche l’altro, sebbene quest’ultimo rispetti i criteri di sicurezza aggiornati per la crittografia. In particolare, il malintenzionato potrebbe indurre una password corta e facile da forzare
per penetrare all’interno dei dispositivi.La fase successiva prevede un secondo attacco che forza la parola d’ordine una volta che si è stabilita la vera connessione. Non tutti i dispositivi sono affetti da questa falla ma soltanto quelli che utilizzano una versione retrodatata dello standard precedente al Bluetooth Low Energy.
Stando al parere delle fonti, in questo momento il Consorzio Bluetooth non può correggere l’errore software ma può indurre i dispositivi ad impostare una password con un numero minimo di caratteri e parametri. Una misura tale da scongiurare il verificarsi di eventuali attacchi esterni. Il merito della scoperta va ad un team di ricercatori che ha esposto le proprie argomentazioni all’USENIX Security Symposium. Ulteriori informazioni sul rapporto completo si trova a questo indirizzo.