Fin troppo spesso si associa l’idea dei mezzi elettrici a qualcosa di estremamente avanguardistico ma soprattutto ecologico. Per la loro caratteristica di non produrre emissioni, nel il trasporto sembrerebbero rappresentare la scelta più eco-friendly. Per questo e per altri motivi, le auto elettriche vengono ormai osannate a futuro della locomozione su quattro ruote.
D’altra parte, una serie di studi stanno portando nuova luce su questa considerazione, andando a scardinare il pensiero comune sulle “zero emissioni”. Infatti, per quanto sia vero questo assunto se si va a considerare l’esclusivo utilizzo dell’auto, l’affermazione “zero emissioni” va perdendo di valore se si prende in esame tutto il processo produttivo dell’auto elettrica.
L’industria automobilistica elettrica, lungi dall’essere alimentata attraverso fonti rinnovabili, utilizza tuttora come energia fonti di natura fossile, che invece andrebbero rapidamente sostituite in vista del loro esaurimento.
Quindi, se si va a considerare la messa in moto, da quel momento l’auto elettrica rispetto alla diesel produce effettivamente zero emissioni. Ma se si considera dall’inizio della filiera, le emissioni per la produzione di un’auto elettrica sono pari a quelle prodotte da un motore a diesel che abbia percorso 150.000 km.
A dirlo, uno studio pubblicato a inizio 2018 dall’Adac (Automobil Club Tedesco), che ha analizzato e comparato la quantità di emissioni di entrambe le tipologie di auto, e ha notato questa colpevole omissione da parte delle industrie di auto elettriche – che quasi si ergono a paladine di un rinnovato atteggiamento eco-friendly.
Secondo i dati raccolti, pertanto, il diesel inquina meno dell’elettrico se il chilometraggio dell’automobile si mantiene al di sotto dei 150.000 km. Questo vuol dire utilizzare l’auto per gli spostamenti più quotidiani e comunque restando mediamente in un certo raggio dalla propria abitazione, così come molti italiani effettivamente fanno.