Chernobyl è in assoluto una delle città più radioattive di sempre e, molto probabilmente, lo resterà per sempre. Le cause, come tutti sappiamo, sono dovute al disastro nucleare di circa 30 anni fa che ha letteralmente cancellato la vita in tutti i paesini circostanti e che ha portato tumori e malattie in tutto il resto d’Europa.
Negli ultimi anni sono state molteplici le produzioni cinematografiche che hanno raccontato per filo per segno ciò che è successo negli attimi in cui scoppiò il reattore 4. Una delle serie tv più famose del momento e propria Chernobyl, prodotta dalla HBO, che descrive dopo ben trent’anni il terribile incidente in tutti i suoi particolari, dallo scoppio fino ad arrivare ai processi finali.
Negli ultimi anni la situazione è stata pressoché stazionaria, il reattore è stato inglobato in un sarcofago enorme e i livelli di radiazione sono stati più o meno dimezzati. A quanto pare, però, in seguito ad alcuni controlli con dei droni sono stati scoperti dei nuovi problemi. Scopriamo di seguito i dettagli.
I droni utilizzati sono stati programmati per controllare un’area di 15 km intorno alle epicentro di Chernobyl. Su questi ultimi sono stati infatti montati dei spettrometri ad alta capacità e, grazie all’aiuto di una tecnica chiamata Lidar, sono state fatte delle scoperte agghiaccianti. Vi sono alcune zone, infatti, con dei livelli di radioattività elevatissimi, impensabili dopo ben 33 anni dall’incidente. Lo studio dell’area in questione si è sviluppato partendo da Buriakivka, per passare da Kopachi e arrivare nella Foresta Rossa.