Facebook finisce ancora una volta sotto inchiesta. Questa volta, però, la Commissione Europea ha deciso di aprire un’indagine su Libra, la criptovaluta annunciata da Mark Zuckerberg e che si propone di rivoluzionare il mondo dei pagamenti raggiungendo oltre un miliardo di persone unbanked in tutto il mondo.
La ragione? Stando a quanto emerso da un documento del quale Bloomberg è riuscito ad entrare in possesso, si starebbe indagando su potenziali comportamenti anti-concorrenziali, in quanto si temono possibili restrizioni della concorrenza in relazione all’uso dei dati dei consumatori.
Come riportato dal Financial Times, la Commissione Europea avrebbe per il momento inviato dei questionari alle società coinvolte nel progetto Libra, un’operazione preliminare che servirà poi da supporto per raccogliere tutte quelle informazioni necessarie ad aprire una inchiesta formale.
Facebook sotto inchiesta, Libra potrebbe essere anti-concorrenziale
Sin dal momento in cui è stata annunciata al pubblico, Libra ha suscitato non pochi dubbi, anzi. La Federal Reserve americana ha addirittura dichiarato che il progetto non continuerà se Facebook non fornirà chiarimenti su temi di fondamentale importanza come quello della privacy, del riciclaggio, della protezione dei consumatori e della stabilità finanziaria.
Anche il Financial Stability Board, la Financial Conduct Authority del Regno Unito, la Bank of England ed il G7 hanno sottolineato che il gigante di Menlo Park non lancerà la sua criptovaluta senza aver prima ricevuto l’autorizzazione.
Dunque, temendo che Libra possa svantaggiare i concorrenti, la Commissione Europea ha deciso di aprire un’inchiesta per capire se, effettivamente, questa valuta possa in qualche modo essere anti-concorrenziale. Al momento, sono stati distribuiti dei questionari alle quali le società che hanno aderito al progetto dovranno rispondere. Queste includono anche Visa, Mastercard, Uber e Spotify.