Esaminando a ritroso la storia a partire dai giorni nostri scopriamo che la profezia Maya del 21 Dicembre 2012 non c’è mai stata. Lo stesso dicasi per le teorie di Ezechiele con i pesci del Mar Morto ed i presagi contenuti nel libro della Genesi. E come dimenticare poi Medjugorje, ad oggi meta di milioni di pellegrini.
Sono le credenze religiose a fungere da catalizzatore per quelle che sembrano astruse teorie catastrofistiche. In fondo potrebbero essere solo dei semplici racconti, la cui verità è incentivata dal web e dalle discussioni sui cambiamenti climatici del pianeta. Molti, infatti, collegano l’Apocalisse allo scioglimenti dei ghiacciai, ai cambiamenti del clima ed al progressivo innalzamento delle maree
e della temperatura. Ma non facciamoci trarre in inganno da quelle che potrebbero essere a tutti gli effetti delle dicerie. Le teorie, in questo caso, non sono supportate dai fatti.
Torniamo in argomento offrendo il dettaglio della profezie Maya. Di questa si è detto che si sarebbe dovuta verificare alla soglia del 21 Dicembre 2012. Successivamente è stata posticipata a Luglio 2019. Siamo ad agosto e siamo ancora qui. In entrambi i casi la fine del mondo non c’è stata e sicuramente non ce l’aspettiamo in futuro.
Passando a Medjugorje è possibile fare la stessa considerazione sulla smentita. Secondo i racconti la Terra sarebbe stata destinata a finire per mano dell’uomo a causa di peccati indissolubili.
In ultima analisi c’è la teoria di Ezechiele, in parte confermata dagli scatti di alcuni pesci del fotoreporter Noam Bedein. Ma non ci sono riscontri tangibili in merito a quanto ascritto nella Genesi, dove si parla di un ritorno alla fertilità del Mar Morto, ora regione inospitale dopo la distruzione di Sodoma e Gomorra.