Gli incidenti accorsi sul Boeing 737 Max hanno destato l’attenzione di numerosi società americane e della FAA. A ciò si unisce un sentimento di diffidenza nei confronti dell’azienda americana da parte degli utenti di tutto il mondo. Le persone oggi hanno paura di salire su di un aereo targato Boeing. ai due incidenti che hanno portato la morte a 346 persone si sommano infatti altri numerosi problemi emersi nel corso dei mesi.
Studiando tutti i problemi dell’aeromobile sopracitato infatti, appare evidente come tale velivolo sia stato costruito con una certa superficialità e leggerezza da parte dell’azienda. Una progettazione distratta, una distribuzione frettolosa al fine di rivaleggiare con la storica Airbus, la quale aveva da poco rilasciato un aereo in grado di risparmiare più del 13% di carburante rispetto alla concorrenza. Per paura che tale modello cannibalizzasse le vendite, Boeing ha costruito il 737 Max sulla base dell’aereo concorrente, non tenendo conto di diverse problematiche strutturali.
Proprio a causa della diversa struttura infatti, il 737 Max ha subito non poche modifiche all’asset principale e al posizionamento dei motori al fine di contenere i consumi di carburante. L’equipe che lavorava al progetto ha pensato di inserire i propulsori in una posizione più elevata rispetto al profilo delle ali.
Si è visto però che tali modificazioni andavano ad incidere con l’angolo di stallo che l’aereo andava a creare, pertanto gli ingegneri hanno applicato un software creato all’uopo al fine di prevenirne proprio tale problematica.
Stiamo parlando del sistema MCAS, il quale essendo stato rilasciato con fretta e senza i dovuti test in laboratorio e sul campo, è stato il responsabile dei disastri avvenuti nei mesi precedenti. Il suo compito sarebbe stato quello di riportare il muso del velivolo verso terra, evitando che l’aeromobile si alzasse in maniera esagerata.
A seguito il decollo di entrambi i voli il software agiva da solo, impedendo ai piloti di prenderne il controllo, portando l’aereo giù in picchiata. Dalla lettura delle scatole nere si è visto che l’allarme che gestiva l’MCAS era stato disattivato dall’azienda pochi mesi prima degli incidenti.
Dopo mesi di test a seguito degli incidenti e dopo ingenti danni economici pagati alle famiglie delle vittime sembrava tutto pronto per il ritorno del gigante nei cieli. Boeing ha lavorato alacremente per mesi con il supporto della FAA al fine di risolvere tutti i guasti presenti a bordo. Non appena si aggiustava una criticità però, ne emergeva un’altra. Guasti alle lamelle alari, al chip della stabilizzazione del velivolo e molto altro ancora.
Nonostante le parole incoraggianti del CEO, il futuro dell’azienda americana non appare per nulla roseo. A ciò si unisce il sorpasso nelle vendite della storica azienda rivale Airbus, che proprio in questi giorni ha presentato un modello di aereo che sembra aver interessato già numerose compagnie aeree: stiamo parlando dell’A321 XLR. Come evolverà la vicenda?