In seguito all’arrivo del Reddito di Cittadinanza e di nuove manovre politiche, è stato reso pubblico un rafforzamento del fisco con un aumento elevato dei controlli fiscali sui conti correnti degli Italiani. A quanto pare, però, questo potenziamento non è mai stato messo in atto.
Invece di un potenziamento, infatti, il fisco è andato incontro ad un totale rallentamento dei controlli dovuto al Redditometro che, a quanto pare, sembrerebbe essere stato congelato ormai da diversi mesi. Per i meno esperti del settore, il redditometro è lo strumento utilizzato dal fisco e dall’Agenzia delle Entrate per stanare coloro che dichiarano un determinato reddito ma poi spendono molto di più. Con il congelamento del Redditometro, quindi, non è più possibile effettuare i controlli e di conseguenza tutte le “spese pazze” effettuate dal 2016 in poi non potranno essere analizzate. Scopriamo di seguito maggiori dettagli.
Redditometro bloccato: evadere il fisco è molto più semplice
La principale causa della sospensione del Redditometro risiede nel Decreto dignità approvato a fine 2018. Successivamente, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha diffuso una circolare interna in cui ha fatto sapere ai dipendenti che il Redditometro può ancora essere utilizzato ma solamente per le dichiarazioni dei redditi presentate entro e non oltre la fine 2016.
Di conseguenza i controlli per tutte le dichiarazioni dei redditi effettuate dopo il 2016 sono attualmente bloccati. L’Agenzia delle Entrate, quindi, in assenza del redditometro non potrà stanare ipotetiche incongruenze presenti dal 2016 in poi.
Attualmente, quindi, diventa molto più facile evadere poiché, almeno per il momento, sembrano non esserci controlli. Non sappiamo però se e quando il redditometro potrebbe tornare funzionante.