Il social network Snapchat è forse uno tra i preferiti, insieme ad Instagram di ragazzi e ragazze, ma dietro ai moltissimi filtri proposti dall’applicazione, si nascondono moltissimi comportamenti illeciti.
Più precisamente, come riferisce il Guardian, tra gli utenti presenti sulla piattaforma, si nascondono anche trafficanti di armi da fuoco, che utilizzano i propri profili per vendere merce illegalmente. Ecco i dettagli.
La testata Guardian ha precisamente riferito di tre casi, avuti tutti origine negli Stati Uniti e fortunatamente chiusi dall’ATF, il Dipartimento degli Stati Uniti che si occupa della regolamentazione di alcol, tabacco, armi da fuoco ed esplosivi. Sicuramente il fenomeno ha una portata molto più ampia di quella scovata fino ad ora. Lo schema utilizzato dai trafficanti è sempre lo stesso.
Prima di tutto vengono acquistate le armi legalmente in Stati nei quali la legislazione lo permette, successivamente i rivenditori mettono a disposizione di sconosciuti la merce, allestendo un vero e proprio negozio sulla piattaforma
. I profili vengono infine contattati da utenti residenti in giurisdizioni più restrittive, interessati quindi ad acquistare la merce. Il social network dovrebbe intervenire negli ultimi due passaggi, anche perché il suo statuto, come quello di tutti gli altri, vieta qualsiasi attività illegale, soprattutto annunci pubblicitari inerenti a fuoco.I controlli effettuati si sono basati su alcune segnalazioni di utenti e non su un sistema di riconoscimento delle immagini, questo dimostra che la piattaforma non riesce ancora a tenere il passo di quello che avviene sui propri server. Il problema è molto grave e nello stesso tempo difficile da risolvere.