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5G supera il 4G: nessun pericolo per i clienti Tim, Wind, Tre e Vodafone

A breve il 5G farà il suo ingresso definitivo sul mercato delle telecomunicazioni private. Ad antenne accese già nell’ambito delle connessioni aziendali e industriali, la nuova rete sarà attivata anche per gli utenti privati, entrando a gamba tesa in un periodo compreso tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo.

I vari operatori Tim, Vodafone, Wind-Tre e Iliad non hanno comunicato una data della release ufficiale, ma si attendono ulteriori notizie in merito. Nel frattempo, però, si può discutere di quanto questa connessione andrà a rivoluzionare l’approccio ai dispositivi elettronici.

Grazie all’Internet of Things, molti oggetti che finora risultavano meri strumenti passivi – elettrodomestici o impianti casalinghi – si configureranno come entità attive e controllabili in remoto. Per non parlare degli enormi cambiamenti che apporterà nei servizi pubblici, nell’organizzazione e riorganizzazione delle Smart Cities e di intere filiere industriali.

Ma a questo segue necessariamente un dubbio: siamo sicuri che tutta questa tecnologia non arrechi danno agli utenti e agli esseri viventi tutti?

5G è sicuro: eccone i motivi

Stando alle ricerche effettuate dall’AIRC, l’esposizione ai campi magnetici generati dai ripetitori è stata classificata come “possibile (e non probabile) cancerogeno”. È importante specificare non probabile, perché negli studi si è riscontrata soltanto una debole correlazione con insorgenze di neurinoma o glioma dell’acustico, mentre non vi è correlazione con altri tipi di tumori. Va precisato che “debole correlazione positiva” vuol dire che potrebbe esistere un’ipotetica casualità tra esposizione e insorgenza di queste patologie, che però non consente di escludere questa come concausa. Pertanto si definisce possibile anziché probabile (termine, quest’ultimo, che indica un più alto rischio certificato).

Inoltre, appare giusto chiarire che la maggiore uniformità delle reti di ripetitori determineranno un’esposizione che andrà a gravare meno sull’organismo.

D’altra parte, è comunque complesso valutare questo discorso a priori: saranno il tempo e l’utilizzo ad evidenziare ulteriori dettagli da considerare in questa analisi.

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Pubblicato da
Monica Palmisano