Delle auto Diesel si dice che presto spariranno con decreti ed emendamenti di veto vari che punteranno ad incentivare l’uso dell’elettrico su tutta la linea, dalle due ruote fino ai grandi mezzi di trasporto che operano nella logistica. La verità, però, è che non esiste un confine ben definito per quelle che sono le emissioni di biossido di carbonio
nell’aria. La tecnologia va avanti e si migliora. Ad ogni modo i risultati conseguiti nell’analisi delle due berline Mercedes C 220D e Tesla Model 3 scoprono gli altarini di una piattaforma che ancora non mantiene le promesse.Con 165 grammi di anidride carbonica contro i 141 grammi, la Mercedes sembra nettamente un passo indietro rispetto alla Tesla in quanto a fattore inquinamento. Si scopre però che questo è solo un dato relativo. Difatti, le industrie incaricate della produzione e dello smaltimento dei pacchi batteria devono tenere anche conto di ulteriori fattori, primo fra tutti il processo di realizzazione delle celle agli ioni di litio che impiega energia termina industriale. Vista in questi termini i valori procedenti cambiano aggiungendo ulteriori 100 grammi di CO2 alla Tesla.
Il tutto si considera alla stregua di una situazione ideale, in cui vengono desunti dati di percorrenza medi si 15.000 Km su base annua, per un ciclo di vita dei pacchi batteria che non supera generalmente i 10 anni. Eventuali discrepanze rispetti ai valori ideali generano un surplus inquinante che premia, contro ogni previsione, i motori Diesel.