Esplorare la Luna è da sempre il sogno dell’uomo e di tutti i suoi governanti, dal lontano 1969, anno in cui l’uomo sbarcò per la prima volta sulla superficie lunare, nessuno è più riuscito a mettervi piede. Per facilitare le cose si potrebbe pensare addirittura ad un ascensore spaziale, ma con grandi differenze rispetto a quelli che possiamo trovare nei nostri condomini.
Secondo uno studio pubblicato su arXiv, alcuni scienziati affermano che per assecondare le richieste/necessità di esplorazione della Luna si potrebbe creare un ascensore in grado di collegare la superficie con l’orbita terrestre. In questo modo i naviganti dovrebbero “solamente” uscire dalla nostra orbita, azione più che comune negli ultimi tempi, per entrare nel meccanismo ed attendere il “lento” arrivo sul nostro satellite.
Luna: i limiti dell’ascensore spaziale
Sia chiaro, quanto scritto è da ritenersi una pura teoria difficilmente realizzabile, i limiti sono tantissimi. Uno dei più importanti riguarda la composizione da utilizzare per il cavo che dovrebbe collegarci alla Luna, secondo alcuni studi nemmeno il materiale più resistente conosciuto potrebbe essere sufficiente forte per lo scopo preposto (la gravità della Terra lo porrebbe tanto in tensione da rompersi facilmente).
Allo stesso modo lo spessore dovrebbe essere talmente grande da essere impossibili addirittura da costruire. Ipotizzando di utilizzare i nanotubi di carbonio, ipotesi più accreditata negli ultimi tempi, si incrocia l’ultimo grande problema: la massima lunghezza realizzabile. Il materiale in oggetto non permetterebbe la realizzazione di un cavo di chilometri e chilometri.
La teoria di Zephy Penoyre e Emily Sandford non è nuova (già ne avevano parlato nel 1979, 2005 e 2016), ma potrebbe essere irrealizzabile.