Il MEF starebbe pensando di penalizzare chi, a partire dal 1° Gennaio, non utilizzerà i mezzi di pagamento tracciabili con bancomat e carte, con una tassa sul sul contante.
Al momento, comunque, quello che posa sulle scrivanie del MEF non è altro che uno dei piani che il Ministero dell’Economia e delle Finanze sta studiando e valutando per “disinnescare i 23 miliardi legati alle clausole di salvaguardia”, e dunque per ridimensionare l’effetto dell’incremento dell’IVA.
Stando a quanto dichiarato dal Viceministro Massimo Garavaglia, il piano del MEF prevede un aumento dell’IVA che verrà però rimborsato solamente ai cittadini che effettueranno pagamenti col bancomat.
Tassa sui contanti per chi non pagherà con bancomat, il piano del Ministero dell’Economia e delle Finanze
A partire dal 1° Gennaio del prossimo anno, l’aliquota ordinaria passerà dal 22% al 25,2% mentre quella agevolata passerà dal 10% al 13%. A coloro che effettueranno pagamenti con bancomat o con carte di credito, però, la differenza di aliquota verrà restituita nel 2021, mentre chi continuerà a pagare in contanti lo farà con l’aliquota maggiorata.
Riguardo il meccanismo di rimborso non si sa ancora molto, il MEF lo starebbe ancora studiando. Però, dal momento in cui a partire dalla stessa data entrerà in vigore la lotteria degli scontrini, si ipotizza che al cliente verrà richiesto il codice fiscale, in modo che il rimborso dell’IVA funzioni come quello dei farmaci.
Una strategia che, a detta del Viceministro del MEF, non solo permetterebbe un recupero d’evasione di circa 20 miliardi di euro, ma che stimolerebbe anche il pagamento tracciabile promuovendo bancomat e carte di credito come strumenti di contrasto all’evasione.