Studiare il pianeta in cui viviamo è da sempre una delle attività preferite dall’uomo. Spinto dalla voglia di dar una risposta alle domande sull’esistenza e circa il destino dell’umanità, spesso, l’uomo ha formulato profezie basate su interpretazioni sbagliate di alcuni testi sacri o su qualsiasi cosa potesse esser un segno scientifico che spiegasse la natura terrestre.
Il Web poi dal canto suo, ha favorito la proliferazione delle fake news circa un’ipotetica apocalisse imminente basata su alcune teorie del tutto bizzarre e fantasiose. Vi proponiamo di seguito le più gettonate nella rete al momento.
Apocalisse: stop alle fake news e alle false profezie allarmiste
La prima di cui vogliamo parlarvi è stata formulata dall’antico popolo dei Maya. Già forti della profezia sul 12-12-2012 (ovviamente fallita miseramente), è saltata fuori una nuova antica teoria che vedeva in Luglio 2019 il mese della distruzione della superficie terrestre per via di feroci e aggressivi cataclismi. Sembra strano, eppure siamo ancora qua con l’autunno alle porte, e con in sottofondo una canzone dei Green Day che colora di “arancio” questa malinconica giornata di inizio Settembre.
La seconda profezia viene direttamente dalla Bibbia e da una sua teoria contenuta all’interno, apparentemente confermata dalla scoperta di un reporter israeliano, Noam Bedein. La profezia della Genesi afferma che il ritorno della vita nel Mar Morto (e in particolar modo dei pesci d’acqua dolce) sarebbe stato l’incipit di un’imminente apocalisse.
L’ultima profezia scomoda addirittura la religione Cattolica. Secondo delle fake news che circolavano nel Web, la fine del mondo starebbe per arrivare a causa degli innumerevoli peccati commessi dall’uomo. Inutile dirvi che anche la Chiesa ha smentito prontamente tale teoria.
Che dire quindi: non credete mai a tutto ciò che il Web vi propina e indagate sempre. Piuttosto preoccupiamoci tutti insieme delle innumerevoli vicende che stanno accadendo in questo periodo nel mondo a causa della stupidità e dell’ingordigia dell’uomo. Come non citare la foresta Amazzonica, il “polmone” della Terra che sta bruciando, all’aumento delle maree, allo scioglimento dei ghiacciai e all’innalzamento del riscaldamento globale. Qui non si tratta di allarmismo, ma di incuria da parte nostra nei confronti di quella che è la nostra casa, ossia la Terra.