A seguito della visione degli sconcertanti fotogrammi la NASA ha deciso di fare luce sulla questione offrendo un quadro più chiaro degli eventi. Il pericolo è passato dopo lo sconforto dei primi avvistamenti, ma la società aerospaziale statunitense non si è riservata sul fatto di parlare della più grande deflagrazione dell’ultimo secolo. Per dare una metrica di confronto si è detto che l’opera di rimozione controllata con le cariche alloggiate nella zona del Ponte Morandi è stata quattrocento volte meno potente di questa nuova esplosione.
Grazie all’analisi con gli ultrasuoni fornita dal Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty CTBTO si sono portati in evidenza i caratteri di questo nuovo episodio stellare, per il quale si è detto che:
“ERA COSÌ GRANDE DA RILASCIARE NELL’ATMOSFERA UN’ENERGIA STIMATA DI 0,1 CHILOTONE DI TNT”
Si parla, quindi, di un evento catastrofico che avrebbe potuto causare non pochi problemi. La sua entità preoccupa la NASA e le immagini
riprese dalle fotocamere dei cittadini certamente non aiutano a placare gli interrogativi che orbitano attorno all’episodio.
L’International Meteor Organization (Imo) si è incaricato di descrivere statisticamente il meteorite in Sardegna. Ha sostenuto che si è trattato di un asteroide velocissimo, passante vicino l’orbita terrestre ad una velocità stimata di 14 Km al secondo. Il dato sulla sua dimensione aiuta a comprendere quanto si è andati vicini ad un vero e proprio disastro. Ben 4 tonnellate di materia hanno illuminato i cieli dell’isola per un ammasso di roccia avente diametro pari a 1,4 metri e densità di 3000 kg/m.
Il Planetario dell’Unione Sarda parla di un impatto la cui energia totale è corrisposta all’uso concentrato di 86 tonnellate di tritolo. Dati che fanno passare in secondo piano qualsiasi altra deflagrazione immaginabile. Le foto inedite lasciano senza parole e vengono riproposte nella gallery che chiude questo post.