In un mondo che va sempre più veloce, che sia nelle comunicazioni, nelle condivisioni e nelle connessioni, le applicazioni che non seguono il passo del progresso vengono facilmente dimenticate. Anzi, diventano obsolete, e necessitano di un radicale ripensamento per risultare ancora in linea con le necessità del momento.
E’ il caso degli SMS, che pur restando importanti in alcuni settori aziendali o nelle autenticazioni per l’internet banking, comunque rivestono un ruolo ormai marginale. Ma era un destino preannunciato. La sostituzione di SMS ed MMS con l’invio di messaggi e media sulla chat di altre piattaforme (WhatsApp, Telegram e Messenger solo per citare le più usate) ha destinato questa tecnologia ad un uso sempre più di nicchia.
O almeno, questo accadeva fino a qualche mese fa. Da Mountain View, infatti, arriva l’annuncio che sembrerebbe restituire dignità e vita propria agli SMS, trasformandoli in SMS 2.0.
C’è da dire che Google aveva necessità di trovare una strada in un settore nel quale sembra non aver mai brillato. Mentre negli altri servizi è riuscita a imporsi ampiamente, Big G arrancava nell’ambito delle chat (fin dall’esperimento Hangouts). Ora finalmente sembra aver trovato un ambito di applicazione, riesumando una tecnologia che pareva destinata al dimenticatoio.
Infatti il nuovo protocollo RCS, acronimo di Rich Communication Services, sintetizza la nuova frontiera della messaggistica virtuale. Il nome affidatogli da Google sarà semplicemente Chat, e benché non sia stato ancora attivato dagli operatori telefonici italiani, si è già diffuso in Francia e in Gran Bretagna.
L’unica criticità da risolvere è la mancanza della crittografia end-to-end, che momentaneamente conferisce un punto a sfavore per la nuova tecnologia Google. Ma i programmatori sembrano essere già al lavoro per risolvere la questione.