Gli operatori telefonici stanno facendo i conti con un prospetto di mercato poco rassicurante. Secondo le statistiche i gestori hanno perso 11 miliardi di euro in appena 9 anni. La situazione viene descritta da nuovi grafici riassuntivi e da un’analisi che promuove l’insoddisfazione del consumatore. Scopriamo gli ultimi dati per TIM, Wind, Tre e Vodafone.
Mercato degli operatori telefonici in picchiata libera: clienti persi e guadagni mancati a causa di scelte sbagliate
Il tentativo di fare leva sulle tasche dei clienti con la fatturazione a 28 giorni ha giocato a sfavore dei gestori di telefonia mobile. Nel subdolo tentativo di introdurre una mensilità aggiuntiva all’anno si è sperato di ammortizzare le perdite. La manovra non ha avuto successo ed è quindi partita la spericolata corsa al proporsi delle migliori promozioni.
Si è trattato di un crollo che si è manifestato tanto nel reparto telefonia mobile che fissa per una flessione negativa del fatturato compresa tra il 24 ed il 27% negli ultimi otto anni. Una situazione che ha penalizzato i servizi di connettività e la qualità dei sistemi. Questo è il prospetto estrapolato dal rapporto del prof. Andrea Rangone, esperto di TLC, e CEO di Digital360.
La situazione non è certo migliorata nel resto dei Paesi UE, dove si osserva una marcata riduzione dei ricavi. Non va bene neanche in Regno Unito, Francia e Spagna. I prezzi sono saliti ovunque con l’effetto Iliad che ha contribuito ad ulteriori perdite causate dalle offerte low-cost. Il tutto a ridosso del progetto 5G che è stato penalizzato proprio a causa di queste incongruenze.
Difatti, il tasso di copertura della banda larga è cresciuto ma in linea con la media europea, dove Francia e Spagna hanno ora la possibilità di vantare una guerra alle promozioni meno incisiva ed una migliore ottimizzazione di servizio a fronte di prezzi al dettaglio più elevati.