In vigore un allerta asteroide per il prossimo 14 settembre. La Terra si prepara ad osservare un corpo celeste classificato come potenzialmente pericoloso a causa della sua conformazione e della velocità con cui si avvicinerà all’atmosfera. Si parla di una conformazione rocciosa lunga 650 metri e larga 290 metri identificata con il nome di ‘2000 QW7’. Lo stato di possibile calamità è dovuto alla distanza minima dalla superficie planetaria stabilita in soli 5.3 milioni di chilometri. A preoccupare è anche la velocità di accesso che sarà di ben 23.100 chilometri orari. Dobbiamo stare con il fiato sospeso? Ecco le ultime novità.
Asteroide in rotta contro la Terra: 2000 QW7 si avvicina al pianeta
Se si considera l’unità astronomica, 5.3 milioni di chilometri non sono poi molti. Corrisponde infatti ad appena 0,03564 unità astronomiche. Sufficienti per considerare tale asteroide come Near Earth Object (NEO), ossia un oggetto del Sistema Solare che passa molto vicino alla Terra. Oltre questo gli si attribuisce anche il titolo di “oggetto potenzialmente pericoloso” a causa di quelle che sono le sue dimensioni oltre limite: Si avvicinerà, difatti, alla Terra a meno di 0,5 unità astronomiche e con un diametro di oltre 150 metri. Ma si tratta di un pericolo relativo che non dovrebbe destare alcun timore.
L’asteroide è ormai conosciuto sulla Terra. Ci è passato accanto nel 2000 e lo si attende ancora il 19 ottobre 2038. Al momento, invece, la maggiore preoccupazione si deve alla vicinanza di Apophis 99942 che nel 2029 passerà ad appena 37.000 chilometri con una dimensione di 300 metri, il doppio del discusso 2000QW7. Il Responsabile Scientifico del Virtual Telescope Project – Gianluca Masi – spiega che:
“Questo asteroide è ben notop erché appartiene alla cerchia degli asteroidi potenzialmente pericolosi, in quanto arriva ad una distanza inferiore a 7.5 milioni di chilometri dalla Terra e ha un diametro superiore a 150 metri, che sono appunto le due misure che fanno scattare la sorveglianza.
Si tratta di un passaggio interessante ma che comunque non rappresenta il minimo problema per la Terra perché passerà ad una distanza di 5.3 milioni di chilometri, quindi in assoluta sicurezza”.