Brutte notizie per la NASA che a pochi anni dalla nuova missione esplorativa sulla Luna si trova a dover fronteggiare un enorme problema. Da una collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Bari è infatti emerso che il nostro satellite emetterebbe più raggi gamma del Sole. Lo strumento in grado di analizzarli ha infatti rilevato una luminosità maggiore rispetto alla nostra stella.
Questa particolare brillantezza è osservabile solo con una particolare lunghezza d’onda, quella dei raggi gamma. Come anticipato si tratta di una scoperta che spaventa e non poco, proprio perché questi sono anche più potenti dei famosi raggi X. Sembrerebbe ormai confermato che questo tipo di radiazioni si generano dall’interazione tra la polvere lunare e i raggi cosmici.
Questi studi arrivano molto a ridosso della nuova missione spaziale del 2024 e serviranno a garantire una maggior sicurezza per gli astronauti. L’esposizione prolungata a questo genere di radiazionipotrebbe creare problemi durante un lunga permanenza sulla Luna.
Per capire il fenomeno di cui stiamo parlando bisogna ricorrere ad alcune nozioni della fisica. I raggi cosmici sono infatti composti da protoni, elettroni e nuclei di atomi. Questi sono in grado di generare anche le Supernovae, sia dai buchi neri che da particolari emissioni di energia.
La Luna rispetto alla Terra non ha alcun tipo di scudo, solitamente fornito dai campi magnetici. Ne consegue l’impossibilità di filtrare i raggi cosmici che interagendo con la polvere lunare generano raggi gamma. Una parte di essi è trattenuta dalla superfice, mentre una parte è riemessa verso il nostro pianeta. Da alcuni studi sembrerebbe che l’attività lunare è più forte quando l’attività solare è più debole. In questo momento quindi la Terra è bombardata da un enorme quantità di raggi cosmici.
La NASA si è detta preoccupata dai raggi gamma che emette la Luna, visti i rischi che potrebbero esserci per gli astronauti. L’esposizione a questo genere di radiazioni è molto pericoloso perché rischia di danneggiare e modificare il DNA delle cellule, arrivando a causare la morte.