Se l’umanità dovrà fermare pericolosi asteroidi, i paesi probabilmente dovranno lavorare insieme. Questo, per fortuna, potrebbe succedere. I team della NASA e dell’ESA si incontreranno a Roma la prossima settimana per discutere dei progressi compiuti sulla valutazione della deflessione da impatto con asteroidi. È una missione di ricerca congiunta per studiare la fattibilità di deviare un asteroide facendo schiantare un veicolo spaziale sulla sua superficie.
Il progetto mira a deviare l’orbita di uno dei due asteroidi Didymos tra Terra e Marte, con un’astronave che misura l’effetto dell’impatto in modo più efficace di quanto gli osservatori a terra possano gestire. La NASA fornirà al collider il Double Asteroid Impact Test (DART). Dovrebbe essere lanciato nell’estate del 2021 e colpirà il più piccolo dei due asteroidi Didymos a circa 14.764 MPH.
Un cubesat italiano, LICIACube, studierà il momento dell’impatto. Successivamente, l’ESA lancerà una sonda Hera nell’ottobre 2024 per studiare l’asteroide bersaglio, compreso il cratere da impatto, massa e una sonda radar (la prima in assoluto per un asteroide). Hera impiegherà circa due anni per arrivare.
Certo, c’è una grande differenza tra un test come questo e una vera crisi. Mentre l’asteroide bersaglio potrebbe causare gravi danni a circa 525 piedi di larghezza, è ancora piccolo e lento. Un futuro sistema di deflessione potrebbe dover eliminare gli asteroidi molto più grandi e più veloci dai loro percorsi di collisione. Questo è un passo importante verso un sistema di difesa adeguato, tuttavia, e potrebbe essere sufficiente per proteggere l’umanità da molti potenziali impatti.