L’unica tra le “Sette Meraviglie del Mondo” ancora esistente è proprio lei: la maestosa Grande Piramide di Giza. Imponente e collocata in un deserto di sabbia, quando la si guarda ammalia qualunque persona e, in un battito di ciglia, riesce a far sorgere nelle menti domande fervide e fantasie ricollegate all’Antico Regno d’Egitto. Accompagnata dalle sue sorelle Micerino e Chefren, la Piramide di Cheope rimane senza ombra di dubbio il sogno nascosto di molti studiosi del mestiere che per anni si sono posti la stessa domanda: “come è stato possibile trasportare i materiali fino a qua?”.
La valle in cui, infatti, sorge l’intera necropoli non è facilmente raggiungibile se non si dispone dei mezzi odierni eppure, in qualche modo, gli antichi egizi avranno pur fatto.
Tornando indietro nel tempo, diversi anni prima di oggi, nei pressi della Grande Piramide di Giza vennero ritrovate delle assi di legno. All’epoca, vista la mancanza di vere e proprie tecnologie moderne, non fu possibile attribuire a tali ritrovamenti un vero e proprio scopo o ragione d’esistere.
Oggi, però, effettuando nuovi esami sulle assi di legno è stato possibile appurare che queste non erano semplici pezzi di legname, ma bensì parti di una nave. Stupiti, molti studiosi si son chiesti come fosse possibile, ma tornando ai tempi dell’Antico Regno d’Egitto è stato possibile scoprire che il Faraone Khufu (Cheope) possedeva una discreta flotta navale. Senza di dubbio, quindi, questa venne utilizzata per trasportare i materiali dalla zona di raccolta alle prossimità della Valle di Giza permettendo agli schiavi di dar vita a tale monumento.