novità diagnostica tumori Ai giorni nostri non è raro parlare di tumori. L’argomento salute sta rivestendo un ruolo centrale anche a seguito delle scoperte per gli 11 smartphone pericolosi appena segnalati dalle autorità. Il rischio di contrarre il cancro non è da escludere.

Allo scopo di porre in essere una piattaforma di diagnostica non invasiva, gli ingegneri dell’Imperial College di Londra (GB) e del Mit americano hanno prodotto una soluzione indolore per la diagnosi precoce del cancro. Si parla di un sistema economico e semplice da usare. Ecco la novità che rivoluziona il mondo della medicina moderna.

 

Tumori: diagnostica economica, facile ed indolore grazie agli esperti medici della Gran Bretagna e del MIT di Boston

Costosi ed invasivi strumenti di laboratorio diagnostico lasciano il posto alla nuova tecnologia britannica per la diagnostica del cancro. La segnalazione delle disfunzioni in crescita nei topi di laboratorio avviene mediante un semplice e poco costoso test delle urine. Il sistema sperimentale è stato oggetto di pubblicazione all’interno del ‘Nature Nanotechnology’, dove si descrive una componente sviluppata da Molly Stevens dell’Imperial College e Sangeeta Bhatia del Mit. Si iniettano dei nanosensori che, reagendo con gli enzimi dei tumori, forniscono il resoconto immediato sullo stato di salute.

Gli effetti di tale interazione si possono vedere ad occhio nudo a causa del cambiamento di colore che passa dal giallo paglierino al blu brillante. I ricercatori sono giunti a tale conclusione dopo i vari test condotti sui topi con cancro al colon. Il confronto con i roditori sani ha confermato l’efficacia di questo nuovo strumento avanzato di diagnostica. Stevens ha così commentato il risultato della ricerca:

«Sfruttando questa reazione chimica che produce un cambiamento di colore è possibile effettuare un test senza la necessità di strumenti di laboratorio costosi e difficili da usare. La semplice lettura del risultato potrebbe essere catturata dallo smartphone e trasmessa in remoto, per assicurare una diagnosi e una terapia anche a pazienti in zone isolate».

FONTEilmessaggero
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