Sono solo trentatré gli anni che ci distanziano dal disastro di Chernobyl. Era, infatti, il 1986 quando il nocciolo del reattore numero 4 esplose ed impresse nelle menti dei più grandi cosa il nucleare fosse in grado di fare.Tra segreti e danni inimmaginabili, l’Unione Sovietica si ritrovò a fare i conti con il numero di vittime che la stessa presunzione umana aveva causato, diventando pian piano lo stesso scherzo di sé stessa.
Nonostante tre decenni siano trascorsi, ancora oggi le paure dei cittadini sono alte, soprattutto di quelli che risiedono in prossimità delle vicine centrali nucleari dislocate nelle varie parti del mondo. Sebbene c’è da dire che il nucleare sia progredito e che oggi esso rappresenti una realtà diversa da quella del passato, molti sotterfugi che avvengono alle spalle della popolazione non potranno lasciare mai quel senso di tranquillità tanto agognato. Gli ultimi accadimenti, ad esempio, ne sono la prova.
Una nuova nube radioattiva ha infestato i cieli dell’Europa: ecco cosa è successo
Una nube radioattiva ha sorvolato i cieli dell’Europa causando dubbi non di poco conto nelle menti degli scienziati. Secondo i test effettuati, un valore pari a cento volte maggiore di quello registrato durante Chernobyl, è stato registrato dai maggiori osservatori del continente. Una grandissima quantità di Rutenio 106, quindi, si è dispersa nell’aria che noi tutti respiriamo. La maggior rivelazione però, è da attribuire al luogo da cui questa nube è partita ossia la centrale di Majak; in merito a tutti ciò, la società Rosacom che è la proprietaria della fabbrica, ha affermato che tali valori così elevati sono stati dovuti all’incendio di un satellite precipitato nelle vicinanze. Gli studiosi del mondo, invece, suppongono che un altro incidente come quello del ’86 possa essere accaduto.