Per quanto la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina stia continuando ad infuriare, certe cose non sono ancora cambiate. È vero che sia Apple che i suoi partner commerciali sono attualmente impegnati di cercare di spostare la produzione degli iPhone fuori dalla Cina, al momento questo non è ancora successo. L’assemblaggio dei nuovi modelli avviene ancora dentro gli stabilimenti Foxconn nel paese e recentemente proprio quest’ultimi sono stati messi sotto accusa dal governo locale per la violazione di alcune leggi.
Più nello specifico le leggi sono quelle sul lavoro temporaneo, aspetto normale soprattutto in vista del lancio della nuova serie. Per rispettare le scadenze i poli produttivi assumano una grande quantità di forza lavoro temporanea la quale risulta essere del 50% mentre la legge prevede che possa arrivare soltanto al 10%
. A causa di queste accuse anche Apple ha condotto una proprio indagine e ha confermato questo aspetto, ma ne ha smentito un altro.
Un altro problema, che in realtà era stato evidenziato da tempo, è che molti di questi lavoratori temporanei sono studenti stagisti. Sempre per rispettare gli ordini, ora che la scadenza si sta avvicinando, gli viene chiesto di fare ore di straordinari solamente che gli è vietato per via del loro status. Questo punto è stato smentito da Apple tanto che la società ha voluto confermare che non ci sono più studenti che lavorano fuori orario, ma precedentemente aveva anche sottolineato come erano tutti volontari quindi ammettendo che effettivamente c’era un problema.