Scienza e Tecnologia

Asteroidi: QV89 e Apophis minacciano per davvero la vita umana?

Due asteroidi fluttuanti nell’universo compiranno presto il loro rituale viaggio passando però vicino al pianeta Terra. Rinominati QV89 e Apophis dalle agenzie spaziali del Mondo, questi due corpi effettueranno rotte diverse, con distanze previste differenti e soprattutto date non concordanti. Nel corso dei loro viaggi, quindi, più volte “affiancheranno” la Terra e sebbene un po’ di preoccupazione è nata al riguardo, non vi è nulla di spaventoso.

NASA ed ESA, infatti, tengono sotto controllo ogni possibile minaccia che possa infastidire il pianeta che ci ospita e soprattutto l’esistenza umana che per altro non ha bisogno di alcuni meteoriti per estinguersi. Proprio grazie ai dati delle due agenzie spaziali, oggi ci è concesso divulgare delle probabilità di impatto e delle notizie interessanti in merito a QV89 e Apophis.

Asteroidi alla riscossa: ecco quali saranno le sorti di QV89 e Apophis

Il primo asteroide a compiere il suo viaggio con una rotta pressoché vicina al pianeta è stato QV89 che nella giornata di ieri ha attraversato il Sistema Solare. I suoi prossimi viaggi previsti ammontano a tre e saranno durante gli anni: 2032

, 2045 e 2062. Come ben visibile, nessun danno è stato provocato alla nostra casa e tutto ciò è dato anche dal fatto che le probabilità di impatto ammontano a solo 1 su 7000.

Il secondo dei due asteroidi, invece, è Apophis che effettuerà due viaggi: uno del 2029 e l’altro nel 2068. In questo caso le dimensioni del meteorite sono abbastanza rilevanti e ammontando a 130 metri di diametro, incutono abbastanza timore anche alle Agenzie Spaziali. Apophis viaggerà ad una distanza molto ridotta dalla Terra: solo 31000 chilometri e per questo vi è la preoccupazione che qualche campo gravitazionale possa modificare la rotta del meteorite causando alcuni problemi. Nonostante ciò, queste sono solo supposizioni e non dati di fatto, quindi per ora si può fare riferimento solo alla probabilità di impatto, la quale ammonta ad 1 su 100 mila.

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Pubblicato da
Paola Carioti