Dal 2016, con l’entrata in vigore del Decreto Legge che determina il pagamento del canone RAI sulla base della presunzione di possesso di un apparecchio televisivo, gran parte dell’utenza che prima non pagava l’odiata tassa, si è vista recapitare a casa l’importo da versare allo Stato.
L’importo da pagare relativo al canone Rai lo si può trovare direttamente all’interno della bolletta dell’energia elettrica. Per via del Decreto sopracitato, molte persone pagano l’imposta semplicemente perché hanno a casa un televisore. Lo scopo di tale iniziativa è stato quello di controbattere la crescente piaga degli evasori delle tasse, a cui il Fisco da disperatamente la caccia.
L’addebito dell’importo, contestualmente a quello relativo al consumo della luce, determina che viene colpito chiunque possegga un televisore o anche solo un’antenna necessaria per la visione dei canali statali. Per essere esclusi da questa categoria di persone (e quindi esonerati dal pagamento dell’imposta), bisogna seguire una procedura ben specifica.
Il primo metodo per non pagare il canone è quello di dichiarare all’Agenzia delle Entrate, di non possedere una televisione. Il procedimento per la richiesta di esenzione è semplice: basta scaricare il modulo dal seguente link, compilarlo e dirigersi verso l’ufficio dell’Agenzia più vicino.
Il secondo modo per non pagare l’imposta consiste nel rientrare in uno dei seguenti requisiti. Bisogna avere un’età pari o superiore ai 75 anni e un reddito che non supera i 6713,98 Euro annui. Oppure bisogna essere un agente problematico (secondo l’art. 34 della Convenzione di Vienna del 1961). Se si è un funzionario o un impiegato consolare o di un’organizzazione internazionale, si ha diritto all’esenzione. L’ultima categoria di persone che possono non pagare il canone Rai sono i militari di cittadinanza non italiana oppure coloro che fanno parte del personale civile che risiedono in Italia, ma appartengono all’esercito della NATO.