Conti correnti sotto controllo Il Fisco ha deciso di dichiarare una volta per tutte guerra all’evasione fiscale e per effettuare tale operazione si servirà di un nuovo strumento denominato risparmiometro. Soggetti di tale controllo saranno i conti correnti degli italiani, i quali verranno assoggettati a codesta operazione senza fare una distinzione di ricchezza. Secondo quanto rivelato, i primi ad essere già stati sottoposti al risparmiometro sono quelli appartenenti ai clienti degli istituti bancari BNL e Intesa SanPaolo; presto arriverà anche il turno dei conti correnti appartenenti ai clienti di Unicredit.

Fisco vs evasione fiscale: ecco come funziona il risparmiometro

Lo strumento utilizzato per portare avanti questa guerra contro l’evasione fiscale, come già detto, è il risparmiometro. In cosa consiste? Beh, in un algoritmo in grado di analizzare tutte le entrate tutte le uscite presenti in un conto corrente per poi metterle a confronto tra di loro e anche con le ricchezze dichiarate dagli stessi proprietari. Così facendo, il Fisco potrà automaticamente individuare le disparità tra queste voci individuando a sua volta, possibili casi di evasione fiscale. In particolare, se il di scostamento tra entrate ed uscite sarà pari o superiore al 20%, dei controlli più affini verranno effettuati.

Affinché non si verifichino eventuali errori, l’Agenzia dell’Entrate e la Guardia di Finanza affiancheranno al risparmiometro dei controlli incrociati, i quali saranno effettuati da un personale umano, così da evitare ogni tipo di incertezza.

Concludiamo, infine, dicendo che saranno sottoposti al controllo anche le seguenti voci:

  • Conti correnti;
  • Conti deposito;;
  • Titoli di stato;
  • Obbligazioni;
  • Azioni;
  • Libretti postali;
  • Buoni fruttiferi;
  • Carte di credito
  • Rapporti fiduciari;
  • Polizze assicurative;
  • Fondi pensione;
  • Fondi di gestione collettiva del risparmio
Articolo precedenteBoeing 737 Max: l’aereo americano è ancora pericoloso, ecco perché
Articolo successivoBollo Auto: le regioni non lo aboliranno, ecco perché