A seguito dei molteplici incidenti nucleari che negli ultimi cinquant’anni hanno seminato panico e distruzione sul nostro pianeta, la paura di un nuovo ed imminente disastro è ormai dietro l’angolo tanto che centinaia di migliaia di cittadini che vivono nelle vicinanze delle innumerevoli centrali nucleari presenti sul pianeta, stanno considerando l’idea di trasferirsi. Purtroppo dallo scoppio della centrale nucleare di Chernobyl il mondo non è più lo stesso. Oggi, infatti, ad oltre 33 anni dall’incidente nucleare che ha devastato Chernobyl e tutti i luoghi ad esso adiacenti, i cittadini della comunità Europea continuano a pagare le conseguenze drammatiche di un’inaspettata esplosione del reattore numero 4.
Nelle ultime settimane, però, secondo un riscontro dei maggiori osservatori Europei, pare che una strana nube radioattiva stia sorvolando i cieli Europei, seminando di fatto ansia e timori per un nuovo Chernobyl 2.0 all’interno della comunità Europea. Ad oggi non è chiaro dove la nube radioattiva si sia formata ma, a quanto pare, quest’ultima è una diretta conseguenza del rilascio nell’aria di un’ingente quantità di Rutenio-106, un isotopo del classico Rutenio standard. Anche se spaventa, e non poco, secondo oltre 70 esperti del settore possiamo stare tranquilli poiché il fenomeno potrebbe essere molto più sicuro di quanto pensiamo.
Alcuni tra i maggiori scienziati Europei, infatti, studiando la nube hanno scoperto che i valori di Rutenio-106 sono 100 volte superiori a quelli rilasciati nell’aria durante il disastro di Chernobyl, ma soltanto se si prende in considerazione l’isotopo in questione e non l’intera composizione chimica.
Nube radioattiva: ecco cosa succede in Europa
In seguito ad alcuni controlli, sono stati rilevati dei valori elevati di Rutenio 106 all’interno della fabbrica Russa di Majak. Ciò potrebbe confermare la provenienza della nube che sta spaventando milioni di persone ma, la società Rosacom proprietaria della fabbrica, si è prontamente difesa affermando l’elevata presenza di Rutenio 106 è dovuta all’incendio di un satellite precipitato nelle vicinanze.