I motore nucleare di Boing, infatti, usa dei laser che bombardano uno strato di materia composto da due isotopi gassosi dell’idrogeno, ossia Deuterio e Trizio. Si tratta di due componenti gassose radioattive che vaporizzandosi sotto l’effetto dei laser rilasciano nell’aria elio ed idrogeno con un’energia che viene rilasciata dalla parte posteriore del velivolo.
Il sistema sopra ascritto è responsabile della spinta motore degli aerei di linea predisposti all’uso di una camera di innesco nucleare. Neutroni iper veloci
, tra l’altro, possono aggregare la loro azione generando un calore molto elevato quando indirizzati verso uno strato di materiale radioattivo. Il liquido così surriscaldato e vaporizzato convoglia nella turbina elettrica che fornire al laser l’energia di innesco necessaria per la reazione nucleare.I documenti diffusi dall’Ufficio Brevetti sono retrodatati al 2012. Descrivono valide alternative ai voli civili tradizionali e la possibilità di utilizzare il noto Uranio 238 quale catalizzatore per i viaggi spaziali. Ovviamente pende il dubbio sui rischi di tali soluzioni cariche di sostanze radioattive. Una eventuale caduta dovuta ad un incidente sarebbe disastrosa. Sarà interessante capire come l’industria aerospaziale si muoverà in tal senso. Restate con noi per scoprirlo.