I malware e i ransomware continuano ad abbattersi sull’Italia, che risulta ai primi posti delle classifiche mondiali per questo genere di attacchi. Il nostro Paese è infatti il quarto al mondo più colpito dai malware e il dodicesimo per quanto riguarda le incursioni ransomware.
Il dato emerge da “Evasive Threats, Pervasive Effects”, il report sulle minacce informatiche del primo semestre 2019, a cura di Trend Micro Research. A livello globale, il report mostra come nei primi sei mesi dell’anno gli attacchi fileless siano cresciuti del 265% e come gli attaccanti stiano sviluppando minacce sempre più invisibili ai tradizionali filtri di security.
Nella prima metà dell’anno sono aumentati anche gli exploit kit, registrando un +136%. Ma la minaccia maggiormente rilevata rimane quella dei malware per il cryptomining, liberati nei server e negli ambienti cloud. Anche i router coinvolti in possibili attacchi sono cresciuti del 64%.
Gli schemi di digital extorsion sono aumentati vertiginosamente del 319% dalla seconda metà del 2018 e le truffe Business Email Compromise si confermano tra le maggiori minacce, con un aumento del 52%.
Italia: i numeri sui malware e ransomware della prima metà del 2019
Il numero totale di malware intercettati in Italia nella prima metà del 2019 è di 9.336.995. L’Italia è il quarto Paese più colpito al mondo: sul podio Stati Uniti, Giappone e Francia. Nel primo semestre 2019 l’Italia è il dodicesimo Paese più colpito al mondo con una percentuale di attacchi del’1,96%.
In Europa perde il triste primato mantenuto per tutto il 2018 ed è seconda solo alla Germania. Le minacce arrivate via mail sono state 225.602.240 mentre gli URL maligni visitati sono stati 3.886.272. Il numero di app maligne scaricate nella prima metà del 2019 è di 12.660, in crescita rispetto alle 10.662 della prima metà del 2018.
Nella prima metà del 2019 sono stati 2.146 i malware di online banking che hanno colpito l’Italia. In crescita rispetto ai 1.901 del primo semestre 2018. Gli Exploit Kit rilevati sono stati 1.308, in linea con la media del Paese. Il 91% di queste minacce è entrato nelle reti attraverso la posta elettronica.
Per mitigare questo genere di minacce avanzate è necessaria una smart defense profonda, capace di correlare i dati attraverso i gateway, le reti, i server e gli endpoint, per identificare e fermare l’attacco al meglio.