La cometa sta interessando gli astronomi proprio perché, dopo Oumuamua, potrebbe essere il secondo corpo celeste proveniente dall’esterno del nostro sistema solare di cui abbiamo notizia. Il fortunato scopritore è stato Gennady Borisov, un astronomo dilettante di Bachčysaraj in Crimea, il quale ne ha dato notizia al Minor Planet Center della Università di Harvard, negli Stati Uniti.
Proprio in suo onore, la cometa è stata chiamata C/2019 Q4 (Borisov) e nel punto più largo del suo diametro raggiunge i 20 chilometri. È stato osservato che è particolarmente luminosa e si stima che possa raggiungere il punto della sua traiettoria più vicino al Sole il prossimo 10 dicembre
. In quel preciso momento, noi dilettanti e gli astronomi potremo osservare la cometa in tutto il suo splendore e saremo in grado di capire se provenga dallo spazio interstellare oppure no.Un’ipotesi formulata dagli scienziati è che oggetti come C/2019 Q4 (Borisov) e come Oumuamua, osservata in luglio, possano entrare nel nostro sistema solare perché espulsi da un gigante gassoso che orbita intorno ad un’altra stella. Secondo le teorie anche la fascia di asteroidi e la stessa nube di Oort, ovvero quel nugolo di corpi celesti che orbitano ai margini più esterni del Sistema solare, possano essersi formati in questo modo.
Alcuni di questi oggetti potrebbero essere sfuggiti alla gravità del sistema ospitante e aver raggiunto lo spazio interstellare.