Tanti automobilisti stanno gioendo di fronte alle potenzialità tecniche del nuovo update che Google sta consegnando per il suo famoso software mobile di navigazione. La stessa gioia che i familiari del Sig. Moldt stanno provando dopo una serie di interminabili anni passati a chiedersi dove fosse finito William Earl. L’uomo, allora quarantenne, aveva chiamato la fidanzata il 7 novembre 1997
prima di far perdere completamente le sue tracce.Dopo la chiamata che avvertiva la donna del ritorno da un locale non si avevano avute più notizie. L’uomo era sparito nel nulla. Le ricerche degli inquirenti non hanno mai avuto successo e da allora si è considerato disperso. Ma le cose sono cambiate con l’aiuto di Google Maps.
“Il 28 agosto scorso, un uomo residente a Lago Worth ha notato su Google Maps un’auto affondata in uno stagno vicino a casa sua. Le forze dell’ordine hanno portato la macchina fuori dallo stagno e hanno trovato i resti di Moldt all’interno dell’auto”.
Non è dato sapere come la macchina sia finita dentro lo stagno. Amici e conoscenti raccontano che Moldt non aveva mai avuto problemi di abuso di alcol o sostanze psicoattive. In un ciomunicato concesso dall’associazione benefica The Charley Project si può leggere:
“Incredibilmente il veicolo era già visibile, su una fotografia satellitare della zona di Google Earth, dal 2007 ma apparentemente nessuno l’ha notato fino al 2019”.
La storia ha davvero dell’incredibile. Che cos’altro potremmo scoprire grazie alla tecnologia? Solo il tempo potrà dare la risposta.