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Redmi K20 Pro supera il brutale stress test di JerryRigEverything

Il Redmi K20 Pro non è sfuggito alle grinfie di JerryRigEverything. Lo YouTuber ha infatti sottoposto il terminale di Xiaomi alla sua prova più temibile. Ecco quindi arrivare il video dello stress test con le classiche tre prove: scratch, burn e bend test.

Si inizia con la prova di resistenza ai graffi. Il vetro di protezione anteriore resiste bene fino alle punte di durezza 5 ma, a partire dalla durezza 6, i segni sul vetro sono parecchio evidenti. Per fortuna questi graffi non vanno ad influire sulle performance del lettore di impronte digitali installato all’interno del display. La scocca realizzato in metallo subisce parecchi danni, ma la fotocamera pop-up sembra resistere bene alle sollecitazioni.

Anche il test di resistenza alle fiamme sembra dare ottimi risultati. Il display AMOLED non registra il minimo problema dopo l’insolito aumento delle temperature in un punto isolato. Il pannello non sembra mostrare aloni significativi o segni di danneggiamento. Buone notizie anche per la resistenze alla piegatura. Il Redmi K20 Pro si flette leggermente ma non si spezza ne si avvertono scricchiolii dall’interno.

Redmi K20 Pro sopravviverà allo stress test?

Ricordiamo che il Redmi K20 Pro (o Mi 9T Pro se preferite) è uno smartphone caratterizzato da un display AMOLED da 6.39 pollici e dotato di una risoluzione pari a 2340×1080 pixel. Il System on a Chip è il potentissimo Qualcomm Snapdragon 855 accompagnato da 6GB di memoria RAM e vari tagli di memoria interna che partono da 64GB.

Il comparto fotografico è composto da una tripla fotocamera posteriore, in configurazione 48 Mp + 8 Mp + 13 Mp. La fotocamera anteriore è da 20 megapixel con movimento pop-up per far uscire il sensore dalla scocca dello smartphone. La batteria è da 4000mAh con supporto alla ricarica rapida. Il sistema operativo è basato su Android 9 Pie e sulla personalizzazione MIUI 10. Xiaomi ha già dato il via ai test per portare immediatamente Android 10 sullo smartphone.

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Pubblicato da
Alessio Amoruso