L’estate appena trascorsa si è presentata senza dubbio ricca di eventi, singolari e talvolta catastrofici, sia per mano dell’uomo (direttamente e indirettamente) sia per cause naturali. Ad arricchire il noto fenomeno delle stelle cadenti, che si ripete con puntualità ogni anno, durante questa bella stagione ci sono state numerose occasioni che hanno destato l’attenzione, lo stupore e talvolta l’indignazione e il timore del pubblico.
In senso positivo, si potrebbe annoverare il bolide che ha solcato i cieli della Sardegna nella serata del 16 agosto. La luce fulgente e splendente che ha rischiarato la notte è stata infatti visibile da molte aree geografiche, tra cui Spagna, Francia, Svizzera e Tunisia.
Tra gli eventi più catastrofici, invece, non si può dimenticare la lunga serie di incendi che hanno devastato tanto la Siberia quanto l’Amazzonia – benché per motivazioni differenti – e l’esplosione avvenuta in Russia ad inizio agosto.
Nella giornata dell’8 agosto scorso, nei pressi della regione Arkhangelsk, si è verificata un’intensa esplosione su una base navale russa, presente nell’area di ricerca e sviluppo della marina militare russa di Nenoksa. L’incidente è costato la vita a 5 persone, e come se non bastasse, è stato seguito da un inusuale picco di radioattività registrata nelle zone circostanti.
Benché non vi siano conferme a riguardo, secondo alcuni studiosi il sinistro potrebbe essere derivato dai test di un’arma nucleare a propulsione nucleare. Di fatto, si è registrata una concentrazione di radiazioni di 16 volte superiore alla norma. Fortunatamente, si tratta di una quantità che espone l’uomo a basso rischio: per dichiarare l’emergenza in stile Chernobyl, sarebbe dovuta servire una quantità almeno 100 volte superiore (tenendo conto che ai tempi la radioattività raggiunse picchi di 7000 volte superiori alla norma).
Al momento le indagini proseguono, e noi cercheremo di seguirne gli sviluppi e tenervi aggiornati sulle novità.