L’evasione fiscale sembra rappresentare uno dei problemi del nostro Stato da anni immemori. Piantano lì come un grosso elefante rosa, il Fisco non riesce ad estirparlo in via definitiva e il tutto ha assunto un carattere ancora più difficile ora che il Redditometro è stato anche definito inadeguato.
L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza sono sempre all’opera al fine di individuare chi commette evasione fiscale o no, ma senza uno strumento adatto il tutto può risultare fin troppo complesso e soprattutto dispendioso di tempo. E’ così che l’estate, il periodo in cui i maggiori controlli vengono effettuati a seguito della consegna dei documenti reddituali, diventa anche il periodo in cui i riesce ad evadere meglio. Un chiaro esempio? I contratti relativi alle case vacanze, i quali sono principalmente stipulati a nero.
Con il Decreto Dignità promulgato nel 2018, il Redditometro è stato ufficialmente ritenuto inadeguato per poi, quindi, essere sospeso anche dal suo incarico. Lo strumento che aveva uno scopo ben delineato ha lasciato a mani vuote il Fisco che ora, per gli anni a seguito del 2015, non sa come effettuare i controlli. In particolar modo, il compito del Redditometro era quello di analizzare le entrate e le uscite di una persona per poi metterle al confronto quanto dichiarato e realizzare se vi fosse o no un caso di evasione fiscale. Questa tecnica è stata definita da chi di competenza priva di razionalità e per questo eliminata a priori. C’ da dire, dunque, che attualmente lo Stato non possiede uno strumento per prevenire l’evasione fiscale e non si ha idea di quando uno idoneo potrà finalmente colmare questa carenza.