Una terribile notizia scuote il mondo scientifico e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, poiché c’è stata un’esplosione in un laboratorio di ricerca russo dove si conservava il virus del vaiolo.
La notizia è stata battuta subito dall’agenzia di stampa russa TASS, e l’esplosione è stata confermata nel 17 settembre a causa di lavori di manutenzione presso il Centro statale russo per la ricerca sulla virologia e la biotecnologia, noto come Vector. Il laboratorio è situato nei pressi della città di Novosibirsk in Siberia.
Vaiolo: incendio in un laboratorio russo, si teme nuova epidemia
Tuttavia, le autorità russe sostengono che non c’è stata alcuna fuga di materiale biologico a seguito dell’esplosione, ma i timori per cui il virus del vaiolo possa essere stato liberato sono moltissimi. Il sito conservava un ceppo particolarmente aggressivo del virus ai fini della ricerca di armi biologiche durante l’era sovietica, mentre ora ha scopi puramente votati alla ricerca sulle malattie in Russia.
Nonostante le rassicurazioni delle autorità russe, che sappiamo non siano proprio limpide nel loro operato, nessuno può dimenticare quello che accadde nel 2004 quando era avvenuto un altro incidente. Quindici anni fa, una ricercatrice era morta dopo essersi punta incidentalmente da una siringa con il virus ebola, e il rischio biologico che si verificasse una nuova epidemia fu altissimo.
Attualmente, il virus del vaiolo viene mantenuto in stasi ai fini medici in due luoghi specifici, non a caso in Russia e USA: uno è l’ormai noto laboratorio Vector e un altro è l’US Center for Disease Control situato ad Atlanta.