Gli asteroidi che impattano la Terra non sono sempre stati distruttivi, e anzi si ritiene che alcuni di loro abbiano favorito la biodiversità sul nostro pianeta. La più recente catastrofe è coincisa con l’estinzione dei dinosauri circa 66 milioni di anni fa, ma sembra che prima ancora la Terra fu massacrata da un asteroide enorme dal diametro di 150 chilometri. Spinto in rotta di collisione con il pianeta dalla fascia tra Marte e Giove, l’impatto avvenuto circa 470 milioni di anni fa pare abbia provocato glaciazioni.
Al cospetto di cotanta distruzione e morte, l’evoluzione della vita è andata avanti adattandosi e diversificando le specie in modo da sopravvivere alle mutate condizioni atmosferiche. Questo è il sunto della ricerca pubblicata sulla rivista Science Advances da parte del team dell’Università Svedese a Lund sotto l’egida del geologo Birger Schmitz.
Un Asteroide gigantesco può essere il fulcro della vita sulla Terra
Per arrivare a questa scoperta, il team ha raccolto e analizzato campioni di rocce dal Sud della Svezia che una volta componevano i sedimenti del fondale marino preistorico. In maniera sorprendente si è riscontrata nei campioni di roccia la presenza di isotopo di “elio leggero”, insieme a metalli rari che non sono presenti in natura e spesso si ottengono da asteroidi e altri oggetti cosmici. La datazione dei sedimenti estratti corrisponde al periodo della grande era glaciale che funestò la Terra circa 470 milioni di anni fa.
Seppur siamo nel campo delle coincidenze, l’ipotesi degli svedesi è che la polvere cosmica sia arrivata da un asteroide e abbia bloccato la luce solare: da qui il raffreddamento globale. Secondo i modelli di laboratorio, la glaciazione non fu improvvisa ma il processo di raffreddamento durò almeno due milioni di anni, dando così abbastanza tempo alla vita di adattarsi ai cambiamenti, e persino di avvantaggiarsene. In quel periodo, infatti, si è verificata un’esplosione di nuove specie.