Gli oggetti provenienti dallo spazio che possono scontrarsi con la Terra vengono tenuti sotto controllo da un gruppo di ricercatori dell’ESA riuniti a Frascati, a pochi chilometri da Roma. L’Agenzia Spaziale Europea ha deciso di organizzare questa squadra per monitorare quotidianamente 879 corpi celesti, tra asteroidi e meteoriti, le cui orbite viaggiano dentro la distanza considerata rischiosa per il nostro pianeta.
Come spiega il coordinatore Luca Conversi:“quelli che ci preoccupano sono i corpi con un ordine di grandezza dai 100 metri di diametro in poi. Quelli sopra il chilometro li conosciamo praticamente tutti, ma tra 100 e 1000 metri ne conosciamo solamente uno ogni dieci.
” Ma come abbiamo avuto modo di sapere in questi mesi, le stime sui possibili impatti ci lasciano sufficientemente tranquilli, visto che per i prossimi cento anni non è previsto l’arrivo di alcun asteroide in grado d’impensierire il nostro quotidiano.Semmai accadesse, però, siamo in una certa misura spacciati. Questo perché la progettazione di eventuali contromisure, come le missioni HERA dell’Esa e DART della Nasa previste per il 2022, non sono ancora efficaci a fermare un asteroide diretto contro la Terra. Tuttavia dalle agenzie spaziali europea e statunitense trapela ottimismo per il metodo che vogliono sperimentare con le missioni.
Infatti, il capo del progetto HERA ha detto:”per testare queste tecnologie scaglieremo una sonda ad alta velocità, Dart appunto, contro la luna di un asteroide. L’obiettivo è di modificarne leggermente la traiettoria. È una sorta di assicurazione planetaria. Come quando si compra un auto, si fa l’assicurazione prima di fare un incidente”.