Sean Yang, direttore del Global Cyber Security and Privacy Office di Huawei, ha dichiato che “l’intelligenza artificiale rappresenta sicuramente un grande valore aggiunto per la maggior parte degli scenari quotidiani, ad esempio l’automazione industriale, le reti di telecomunicazioni o la logistica. Allo stesso tempo però porta con sé anche sfide molto importanti in termini di sicurezza o di protezione della privacy“.
Da questo punto di vista Huawei ha quindi definito 7 obiettivi di governance: protezione, gestione dei dati, correttezza, trasparenza/tracciabilità, sicurezza o controllo del sistema, per finire con la più classica competenza
o realizzazione degli obiettivi.Date le complesse criticità legate all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, nonché gli enormi problemi relativi alla sicurezza e alla privacy, l’azienda ha deciso di pubblicare un documento nel quale individua il proprio modello di responsabilità condivisa, sempre nell’idea di gestire al meglio la privacy dei dati che l’IA andrà ad utilizzare e modellare (qui invece per scoprire l’Atlas 900, il training cluster più veloce al mondo).
Huawei è da sempre stata una delle aziende al primo posto nello sviluppo di una intelligenza che si allontanasse da quella umana, proprio per questo motivo sta tenendo corsi formativi per istituzioni cercando sempre di instillare negli Enti il miglior modo possibile per sfruttare le enormi possibilità che si trovano tra le mani. Se siete curiosi di leggere, purtroppo in inglese, il White Paper, lo trovate a questo link.