La tendenza degli operatori nazionali è quella di alzare il prezzo. Partono con uno sconto semestrale o annuale e assestano poi il prezzo su livelli predefiniti. Ciò che accade entro il termine del vincolo contrattuale lo sappiamo tutti: i costi aumentano unilateralmente costringendoci ad un cambio tariffa o operatore.
Da una nuova indagine emerge la sparizione dei pacchetti solo Internet con un marginale ADSL generalmente più costoso della componente Fibra Ottica. Aumentano le offerte con chiamate Gratis sul fisso mentre sul mobile i bundle si arricchiscono con più Giga al mese per un costo del +33,7%. Sparisce l’effetto Iliad.
Le indagini per la rete fissa tengono conto delle offerte per nuovi clienti ed i costi medi aggiornati ad agosto 2019 per confronto al mese di settembre 2018. Calano i costi delle tariffe con chiamate gratuite incluse ma solo nel primo anno di abbonamento
. Considerando il canone mensile standard, infatti, i costi crescono soprattutto per la componente ADSL.Il quadro per la telefonia fissa è chiaro. Il costo medio per la Fibra in Italia è di 29,20 euro con ADSL a seguire con 30,60 euro al mese. Nel lungo periodo, invece, i prezzi aumentano rispettivamente dell’1% per la FTTH e dell’1,88% per la FTTC. Grande aumento, invece, per l’ADSL che colleziona un catastrofico +4,17%. Listini alle stelle, inoltre, per chi sceglie soglia a consumo per chiamate a pagamento. Chi sceglie la fibra FTTH deve far fronte a un aumento del 38,63%, con un canone mensile che passa da 26,38€ a 36,57€, mentre il rincaro è del 20,43% per la fibra FTCC.
Per la parte mobile si analizza il complesso di operatori attivi in Italia sia per gestori reali che operatori virtuali. Il costo, in questo caso, è aumentato del 33,7% accompagnato da un sempre maggiore bundle di Giga al mese per l’utente (+107,3%). Si calcola che, in media, le compagnie telefoniche offrano 38 GB allo stesso prezzo di una tariffa con 18 GB dell’anno precedente.
Le cose sono cambiate grazie a Iliad e ho. mobile. Ma l’effetto sta svanendo riproponendo la medesima situazione dell’anno precedente. La spinta agli aumenti è dettata da TIM, Vodafone, Wind e Tre che hanno portato ad un incremento tariffario del 55,7% rispetto al periodo immediatamente precedente.