Gli asteroidi sono oggetto in questi mesi di importanti studi da parte degli scienziati. Solo pochi giorni fa è transitato QV89, corpo extraterrestre dal diametro di 40 metri che non ha minimamente impensierito il nostro pianeta. La sua distanza di passaggio è infatti stata superiore a 6,7 milioni di chilometri. Rimane però sotto i riflettori il suo fratello maggiore, Apophis, caratterizzato da una stazza unica nel suo genere.
L’asteroide gigante sfiorerà infatti pericolosamente la Terra, transitando alla distanza di 31.000 chilometri. Se pensiamo alla distanza che il nostro pianeta ha con la Luna ci appare chiaro il reale rischio che questo comporta. La sua prima visita, stando ai calcoli della NASA, dovrebbe avvenire nel corso del 2029 per poi tornare nel 2068.
Anche QV89è atteso nuovamente, non si registrano tuttavia rischi di impatto con il nostro pianeta. Così come per il transito del 9 settembre infatti, anche nel 2032, 2045 e 2062 potremo dormire sonni tranquilli.
Non capita spesso di avere a che fare con un asteroide delle proporzioni di Apohis. La distanza di soli 31 mila chilometri lo renderà visibile anche ai non addetti ai lavori. Oltre agli scienziati infatti potrà essere osservato anche ad occhio nudo dalle coste australiane. Quello che lo rende pericoloso è il suo diametro, superiore ai 340 metri.
Le conseguenze di un impatto con il suolo terrestre sono state ampiamente discusse nell’ultima Conferenza sulla Difesa Planetaria, dove la NASA ha studiato eventuali contromisure per scongiurare una catastrofe. Se Apophis piombasse sulla Terra, verrebbe liberata l’energia di ben 2500 megatoni, superiore addirittura alla bomba H della seconda guerra mondiale.
C’è da dire che comunque gli scienziati lo stanno studiando dal 2004 e la probabilità di una collisione con il nostro pianeta è fissata a 1 su 100.000. Bisognerà vedere quando arriverà nei pressi del nostro pianeta quanto i campi gravitazionali saranno in grado di deviarlo, trasformandolo in una minaccia per l’umanità.