La nostra Terra sta lentamente morendo, soprattutto a causa della nostra irresponsabilità nei suoi confronti. Scenari apocalittici si prospettano agli occhi degli studiosi se non saremo capaci di fermare in tempo questa pericolosissima deriva. Basterebbe anche solo pensare alle catastrofi naturali o artificiali che si sono susseguite durante quest’estate, con gli incendi che hanno travolto la Siberia e che sono stati causati in Amazzonia.
La nostra razza potrebbe cessare di esistere da un momento all’altro nei prossimi 200 anni, e la prospettiva dell’estinzione sta mettendo in allarme moltissimi scienziati, che cercano possibilità di fuga o di risoluzione.
Ma quest’estate sono state compiute anche delle scoperte sorprendenti, tra cui appunto l’individuazione di altri mondi potenzialmente abitabili oltre il nostro, dove si potrebbe ricostruire la vita in uno scenario post apocalittico. Il TESS (acronimo che sta per Transiting Exoplanet Survey Satellite), infatti, ha scovato alcuni pianeti non troppo distanti da noi che potrebbero essere candidabili come “la nuova Terra”.
Esopianeti: scoperti altri pianeti che potrebbero ospitare la vita
Il satellite TESS lavora incessantemente da quasi un anno e mezzo, dal momento che il suo lancio è avvenuto il 18 aprile 2018. Da quel momento, è riuscito ad individuare 270 TOI (TESS Objects of Interest), di cui l’ultimo è stato ribattezzato appunto TOI-270. Questo corrisponde ad un sistema solare che ruota attorno alla stella omonima e che conta almeno 3 pianeti al suo interno con dimensioni simili alla Terra o quantomeno sub-Nettuniani.
Il sistema in questione si trova a circa 73 anni luce da noi, una distanza che con i mezzi attuali non potremmo mai coprire, ma che potrebbe essere affrontata un giorno con tecnologie molto più innovative. Inoltre, al momento, la scoperta di questi esopianeti potrebbe contribuire ad approfondire le nostre conoscenze in merito alla formazione planetaria.