Le missioni su Marte sembrano assumere sempre un aspetto complicato e questo è anche l’esempio perfetto per il caso legato a Curiosity che ne è la prova. Atterrato sul Pianeta Rosso circa 2350 SOL (giorni solari medi su Marte), la sonda ha conosciuto un periodo di pausa che ora sembra essersi concluso. Difatti, dal 28 agosto al 7 settembre, il rover non ha potuto comunicare più i suoi dati con la Terra e tale avvenimento è accaduto a seguito della rotazione di Marte: il pianeta, infatti, era dalla parte opposta al Sole rendendo le comunicazioni impossibili per via delle distanze. Nonostante tutto ciò non c’è stato bisogno di operazioni straordinarie visto che le Agenzie Spaziali avevano già previsto tutto, sebbene non avessero mai provato (effettivamente) tale situazione prima d’ora.
Dopo il suo periodo di ferie, se così può essere definito, Curiosity è tornato a fornire alla sua madre patria tutte le informazioni che gli erano state affidate. Infatti, stando a quanto affermato dalla NASA, il rover ha completato tutti i suoi compiti.
E’ stato così confermato che il materiale prelevato il giorno solare medio 2524, nella posizione Glem Etive 1, sarà presto inviato al dipartimento di geologia planetaria della University of New Brunswick in Canada.
«Questo ci permetterà di determinare la composizione chimica del materiale esterno e di confrontarlo con quello del nuovo scavo di sei centimetri, per verificare se ci sono delle variazioni consistenti» ha affermato Lucy Thompson, geologa all’istituto di ricerca