I studenti provenienti dalla Northeastern University hanno effettuato uno studio prendendo in considerazione ben 81 modelli delle principali aziende produttrici di Smart TV; mentre, gli studenti appartenenti alla seconda università si sono concentrati per lo più sulle applicazioni che gli utenti installano e quelle già preinstallate di fabbrica.
In entrambi i casi, i risultati hanno mostrato che le amate Smart Tv raccolgono costantemente le informazioni relativi all’uso che gli utenti ne fanno; inoltre, hanno rivelato che la raccolta delle informazioni avviene anche quando la TV è spenta e se collegato ad un assistente digitale come Assistant o Alexa.
Grazie alle analisi condotte da questi due gruppi di studiosi, abbiamo scoperto che le Smart TV raccolgono e inviano alle grandi aziende del Web informazioni come per esempio: tempi di utilizzo, la marca e il modello del dispositivo, la frequenza dei canali visti e addirittura il luogo in cui il televisore è situato.
I dati inviati sono senza ombra di dubbio di grande quantità, ma in forma anonima e criptata; inoltre, i risultati mostrano che a riceverli sono per lo più le aziende che gestiscono i sistemi di cloud dove girano le varie piattaforme pubblicitarie.
Grazie alle ricerche del secondo gruppo di studiosi, siamo riusciti a scoprire che anche le applicazioni installate o preinstallate raccolgono delle informazioni; per esempio, Netflix riceve alcune informazioni relative al posizionamento e alla visibilità sullo schermo della propria applicazione anche se il proprietario del televisore non ha un abbonamento della nota piattaforma di streaming online.
Gli studiosi inoltre hanno cercato un modo per impedire la raccolta delle informazioni, ma purtroppo con scarsi risultati; a quanto pare è lo stesso hardware che li raccoglie e li invia alle aziende; perlomeno, per le applicazioni possiamo limitare questa raccolta di dati disinstallando le app che non si utilizzano e prestare maggiore attenzione alle autorizzazioni che richiedono.