Quando si entra nel campo della Fisica Quantistica le leggi classiche e le teorie einsteiniane non valgono in alcun modo. In molti tra gli scienziati restano stupefatti dalle caratteristiche che governano il mondo microscopico degli atomi. Ma un team di ricercatori austro-cinese è riuscito a decifrare il teletrasporto quantico tridimensionale di due particelle di luce senza che i due fotoni si potessero toccare tra loro.
Il successo dell’esperimento sfrutta e amplia il concetto di entanglement quantistico, il fenomeno descritto da Einstein e colleghi che spiega come “due particelle sono in grado d’influenzare lo stato quantico l’una dell’altra nel momento in cui le osserviamo“.
Se riuscissimo a padroneggiare questa conoscenza ci si aprirebbe un ventaglio di nuove frontiere tecnologiche per la creazione di intelligenze artificiali avanzate e supercomputer dalle prestazioni inimmaginabili.
L’esperimento dei ricercatori consiste nell’aver teletrasportato lo stato quantico di un fotone su un altro fotone molto distante, effettuando così il passaggio di informazioni tra due quanti altrimenti troppo complesse da inviare con metodi tradizionali.
In precedenza si riuscì nell’invio di dati attraverso dei teletrasporti bidimensionali di quanti chiamati “qubit” che veicolavano dei codici binari dell’informatica. Invece con una tecnologia in grado di soddisfare le richieste del metodo sperimentale, ovvero un sistema di tre fibre ottiche che costituiva il setting.
All’interno di queste fibre composte da sottili tubicini sono stati inseriti fotoni detti ausiliari con l’intento di farli interferire con altri fotoni dell’esperimento. Operando con diverse frequenze, tutte le informazioni quantistiche necessarie sono state trasferite su un altro fotone lontano senza che interagisse con il mittente.