Settembre è tempo di bilanci e di preventivi sulle spese che si affronteranno durante l’anno. E tra queste rientrano certamente due fra le tasse più detestate dagli italiani, ossia il bollo auto e il canone RAI (benché ormai dilazionato in bolletta).
Negli ultimi tempi, inoltre, ha fatto molto discutere una proposta del Movimento 5 Stelle, in particolare dell’ex Ministro del MISE Luigi di Maio, che auspicava la possibilità di abolire totalmente questa tassa. Eppure, lo scenario si presenta piuttosto inverosimile: cerchiamo di capire perché.
Bollo auto: le probabilità di abolizione sono molto basse
Anzitutto, sarebbe giusto precisare che qualche mese fa la Corte Costituzionale si è espressa circa l’autonomia decisionale delle Regioni nell’ambito del mantenimento o dell’abolizione del bollo.
La prospettiva appare tanto più lontana quanto più si considera che quest’imposta fa entrare nelle tasche delle Regioni complessivamente 6 miliardi di euro all’anno. Entrata cospicua, che andrebbe compensata dallo Stato qualora non dovessero più esserci proventi da questa tassa. Senza questa garanzia, è molto inverosimile che le Regioni possano rinunciare a quest’importante voce a bilancio.
La proposta dell’ex ministro Di Maio si basava sulla possibilità di risparmiare molto denaro dall’abbassamento dello spread, e quindi di poterlo investire in tal senso. D’altra parte, essendo quest’indice soggetto a oscillazioni periodiche relativamente prevedibili, appare chiaro che non sarebbe certo quanti soldi precisamente si andrebbero a risparmiare da poter impiegare in questa direzione. Secondo molti esperti, sarebbe più saggio eventualmente dar fondo a questo capitale per appianare il debito pubblico.
Al momento, dunque, la realizzabilità della proposta appare alquanto scarsa, ma sicuramente il dibattito sulla questione non cesserà nei prossimi mesi.