Nuove indiscrezioni sono nate a seguito di esplorazioni recenti nei pressi della Centrale nucleare Chernobyl. Grazie all’uso di nuove tecnologie, nuovi test sono stati effettuati portando a casa dei dati non indifferenti e relativi alla radioattività degli elementi che ormai costituiscono il paesaggio. Non è un mistero che l’intera zona adiacente all’ex centrale sia diventata severamente vietata considerando i danni che un essere umano potrebbe soffrire per aver passato del tempo senza precauzioni. Ciononostante ancora oggi ci si stupisce osservando i danni che l’uomo ha provocato.
Nuovi controlli sono stati effettuati nei dintorni dell’ex centrale e degli, oramai, villaggi abbandonati grazie all’implementazione di nuove tecnologie come ad esempio i droni ed uno strumento a laser denominato Lindar
. Grazie a questa nuova trovata, gli studiosi hanno potuto osservare e analizzare la zona dall’alto, un punto di vista non molto utilizzato prima d’ora. Prendendo come zona di riferimento i primi 15 chilometri quadrati che circondano la Centrale di Chernobyl, sono stati coinvolti anche la rinomata Foresta Rossa ed i villaggi limitrofi.A seguito della perlustrazione e dai dati raccolti da Lindar, molti studiosi sono rimasti basiti. Ovviamente nessuno mai si sarebbe aspettato di vedere dei valori puliti, ma trovarne di così alti dopo circa 30 anni dalla tragedia fa un certo effetto. Tali zone, in poche parole, risultano ancora altamente radioattive come se il tempo avesse scalfito solo leggermente Chernobyl.
La Terra riuscirà mai a guarire da tale catastrofe? I dubbi sono molti.