Decenni fa i telefoni cellulari
erano dei beni di lusso relegati ad una ristretta cerchia di utenti benestanti. A pensarci adesso fa quasi sorridere un affermazione del genere. Oggi, con lo sviluppo tecnologico avuto, gli smartphone (
i nuovi cellulari 2.0) sono diventati parte del nostro quotidiano e per molti, l’estensione naturale del proprio braccio.
Li utilizziamo per ogni cosa:
telefonare, chattare, inviare mail, lavorare, scattare delle fotografia, giocare online, gestire le nostre finanze e molto altro. Purtroppo però, soprattutto con l’avvento dei
Social,
la nostra privacy è andata un po’ a scemare sul Web e i rischi di
hackeraggio sono sempre dietro l’angolo.
I
cyber criminali ingegnano modi sempre diversi per derubare gli utenti, ma non solo. Anche per spiare i dati dei singoli clienti, lo smartphone è lo strumento preferito dai truffatori. Di fatto, qualora qualcuno riuscisse ad accedere al nostro
device, avrebbe accesso a
contatti sensibili, messaggi delicati, segreti professionali ed aziendali, foto compromettenti, posizioni di casa e di lavoro, dati bancari e molto altro ancora.
Cosa è Sopranica?
Per combattere la privacy è intervenuto personalmente Denver Gingerich, un programmatore di New York, che ha come obiettivo quello di mettere fine, una volta per tutte, allo spionaggio su smartphone.
Ha creato così nel 2017 Sopranica, un nuovo protocollo per la comunicazione via Wireless che consente l’anonimato assoluto sui messaggi e per le chiamate, sfruttando le reti esistenti e tecnologie già presenti.
Ora però Gingerich ha un nuovo obiettivo: creare una rete radio autonoma, alimentata dagli stessi utilizzatori di Sopranica che può sostituire tranquillamente la rete telefonica degli operatori mondiali. Un sogno ambizioso sì, ma realizzabile?
Sopranica: com’è nata?
I progressi maggiori di Sopranica sono avvenuti due anni fa, tra il 2016 e il 2017. Il protocollo per le comunicazioni private nasce proprio negli anni in cui il programmatore era un giovane studente del college americano (stiamo parlando di non troppi anni fa). Dovendo vivere a migliaia di km lontano da casa, inventò un metodo per chiamare i suoi parenti senza spendere soldi (ricordiamo che all’epoca le chiamate costavano moltissimo per i privati). Acquistando un telefono SIP (Session Initiation Protocol) ovvero VoIP che sfruttava la rete per chiamare, senza spendere un capitale per effettuare le comunicazioni, aveva ovviato al problema.
Per i messaggi invece decise inizialmente di affidarsi a Google Voice, quel famoso servizio del colosso di Mountain View che pochi anni fa, era l’alternativa in casa BigG che sfidava pubblicamente Skype. Tuttavia conoscendo i numerosi servizi aperti e chiusi da Google, Gingerich non si fidò del servizio, ed ecco che nacque così la prima versione di Sopranica.
Adesso la rete funziona attraverso due modalità diverse: in JMP e in WOM. Nella prima modalità si riesce a rendere indipendente (soltanto tramite alcuni passaggi e non del tutto) la rete dagli operatori telefonici, non venendo quindi rintracciati grazie al portale Jabber, a cui fa riferimento il nuovo protocollo.
Sopranica Wom invece, è ancora in fase di sviluppo e creerà una rete totalmente slegata dalle compagnie telefoniche che consentirà agli utenti una privacy senza precedenti, con un meccanismo simile a quello delle Smart Cells, da installare vicino le abitazioni.